Poster dei Centri di riferimento Emangiomi in Italia
Il poster che indica i Centri di Riferimento è in ristampa di aggiornamento con i nuovo centri.
Cerca i centri di riferimento nella mappa interattiva
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Nella società attuale, confrontarsi e cercare delle risposte, diventa più immediato nel trovare informazioni, ma contemporaneamente più rischioso rispetto alla sicurezza che siano corrette.
Quando ci si ritrova difronte ad eventi tipici di una specifica parte della propria vita o di quella dei propri figli, come capita per l’Emangioma Infantile, che si manifesta tipicamente nei primi mesi di vita, paure e confusione sono più immediate a manifestarsi.
La famiglia si trova a dover individuare a quale specialista chiedere consulto, pediatra e/o dermatologo, e quali sono i centri specializzati di riferimento che permettono di affrontare i legittimi timori di un genitore con la dovuta serenità.
Ascolta cosa dicono altre mamme che si sono confrontate con l’Emangioma Infantile nei video che seguono.
L’emangioma infantile, una realtà che interessa fino al 12% dei bambini, è un tumore benigno, nello specifico un tumore vascolare.
L’emangioma infantile è costituito da un’errata formazione e sviluppo dei vasi sanguigni. Questi crescono rapidamente alla nascita per poi aumentare le loro dimensioni entro i primi cinque mesi di vita (fase proliferativa), tanto che nell’80% dei casi entro i primi tre mesi l’emangioma ha raggiunto la sua massima dimensione.
Nel caso dell’emangioma infantile, il tumore più diffuso nei bambini entro il primo anno di vita, è doveroso fare chiarezza precisando, innanzitutto, che si tratta di un tumore benigno che generalmente tende a scomparire spontaneamente entro i primi 12 mesi.
Nonostante questo è una condizione che può causare conseguenze (anche gravi) che devono essere trattate in maniera adeguata.
Non sono da sottovalutare anche tutte le conseguenze e le complicanze associata al danno estetico permanente che un emangioma infantile può causare e che possono giustificare il ricorso a uno specifico trattamento.
Sebbene si tratti di tumori benigni e che tendono a risolversi spontaneamente nel giro della prima infanzia, gli emangiomi infantili possono rappresentare un serio motivo di preoccupazione e un’emergenza da trattare con tempestività. Molto dipende dalla zona del corpo interessata in quanto l’emangioma può compromettere la funzione della sede in cui si è manifestato.
Un emangioma infantile, infatti, può provocare sanguinamento, infezioni e lasciare cicatrici. Nel caso degli emangiomi che colpiscono il viso ci possono essere conseguenze sull’udito e sulla respirazione, tanto che in rarissimi casi può essere letale per il bambino.
Quelli che colpiscono gli occhi, che sono i tumori palpebrali e orbitali più comuni nell’infanzia, possono causare ambliopia, strabismo e compromettere la capacità visiva del bambino.
Gli emangiomi che compaiono nella zona dell’ano, invece, possono interferire con la minzione e l’evacuazione e rappresentare un serio motivo di pericolo per la sopravvivenza del bambino.
Se non strettamente necessario non si ricorre ad alcun tipo di trattamento così come l’intervento chirurgico è da evitare in quanto le cicatrici potrebbero essere maggiori di quelle lasciata dall’involuzione spontanea dell’emangioma.
I contenuti di questo articolo sono tratti da:
Fonte: gravidanzaonline.it
Articolo originale: Emangioma infantile, il tumore benigno che non deve spaventare
LeggiUn emangioma infantile è una forma tumorale benigna tra le più diffuse in neonati e lattanti, rappresenta una problematica da non sottovalutare e richiede un’attenta e scrupolosa valutazione da chi ha le competenze per riconoscerlo e classificarlo nel modo più corretto.
Questo tipo di anomalia vascolare si presenta più raramente alla nascita, sotto forma di precursore, mentre può svilupparsi più frequentemente nelle prime settimane di vita del neonato e crescere anche in modo considerevole nei mesi successivi.
I genitori devono aver chiaro che lesioni di modeste dimensioni o apparentemente insignificanti intorno al primo mese di vita possono successivamente crescere in maniera esplosiva. Questo elemento non deve creare allarmismo ingiustificato, ma suggerisce l’importanza di riferirsi al pediatra di famiglia il quale, attraverso strumenti come l’indice di valutazione iHRES, deve capire quali di queste lesioni inviare al centro specializzato in tempi rapidi.
Esistono, inoltre, alcuni emangiomi infantili associati a quadri complessi, come ad esempio la sindrome PHACES, che necessitano di una serie di esami di approfondimento.
“La chiave per un corretto inquadramento della patologia sta nella sinergia tra genitori, pediatra di famiglia e medico specializzato” dice il dott. Cesare Filippeschi (Firenze).
“Nella nostra esperienza, abbiamo visto che gli emangiomi infantili per cui è necessaria la terapia farmacologica rispondono in modo tanto migliore quanto più precocemente ha inizio il trattamento”.
Secondo le attuali linee guida, il trattamento di elezione per gli emangiomi infantili è farmacologico e richiede il ricorso al propranololo, un beta-bloccante già conosciuto in passato per il trattamento dell’ipertensione. Tale farmaco, contrastando la proliferazione vascolare, ha fornito ottimi risultati in termini di efficacia e sicurezza.
“In ultima istanza, occorre potenziare la rete che unisce i vari centri di riferimento sul territorio nazionale”, conclude Filippeschi. “Così si eviterebbero ai bambini, e ai loro genitori, difficoltosi e inutili spostamenti verso regioni lontane. Fortunatamente, esistono ottimi centri specializzati nella gestione degli emangiomi infantili sia al Nord che al Sud del Paese, perciò l’elemento cruciale è e resta quello di garantire la facilità di accesso alla terapia farmacologica in tutta Italia”.
I contenuti di questo articolo sono tratti da:
Fonte: osservatoriomalattierare.it
Articolo originale: Emangiomi infantili, una diagnosi tempestiva massimizza i benefici di un eventuale trattamento
Proponiamo in allegato il primo capitolo, in versione integrale, del “Manuale per tutti” nato dalla fattiva e costruttiva collaborazione fra la SIPPS e la SIAIP.
il capitolo tratta di SARS-CoV-2: possibili ripercussioni sul feto e sulle generazioni future e fa parte del “Manuale di prevenzione e gestione dei danni indiretti nei bambini ai tempi del COVID-19”
Verso la fine del 2019 un nuovo coronavirus (rilevatosi, poi, pandemico) ha fatto la sua comparsa in Cina (provincia di Hubei).
Dalla Cina si è poi diffuso in tutto il Sud-Est asiatico e, quindi, negli altri continenti. Da fine gennaio 2020, molti casi di polmonite dovute al nuovo coronavirus sono stati segnalati in tutto il mondo.
L’OMS, alla metà di gennaio 2021, ha annunciato che i decessi da COVID-19 hanno superato i 2 milioni su oltre 94 milioni di casi accertati. A metà marzo, l’OMS ha decretato l’allarme pandemico.
In questi mesi dall’inizio della pandemia, noi medici siamo stati travolti (lo possiamo dire) da quella che è stata definita infodemia.
Ci siamo dovuti destreggiare nella eccessiva quantità di informazioni che è circolata (e circola), che spesso rende difficile, anche a noi medici, orientarsi, proprio per la difficoltà di individuare fonti affidabili.
Perché una nuova pubblicazione, un nuovo manuale?
Tutti, da quel gennaio 2020, siamo stati coinvolti, travolti e sbalzati in una nuova realtà fatta di ansie, paure e di divieti.
Tutti, quindi non solo noi medici ma anche, oseremmo dire soprattutto, insegnanti e genitori, hanno dovuto affrontare – ed affrontano tuttora in un clima di grande incertezza – tutte le problematiche inerenti la gestione globale della pandemia da COVID-19.
Si sente il bisogno di
Il medico, l’insegnante e il genitore sono quindi da poco più di un anno chiamati a rispondere a nuovi bisogni, a nuove reazioni ed a nuovi comportamenti che, non di rado, rischiano di scivolare verso condizioni di disagio non solo per gli aspetti spesso pleiomorfi della patologia stessa, ma anche per gli aspetti di peculiare serietà che potrebbero avere.
Questo volume, nato dalla fattiva e costruttiva collaborazione fra la SIPPS e la SIAIP, si prefigge da un lato l’obiettivo di scattare una fotografia dinamica della attuale situazione clinico-epidemio, dall’altro di condividere con il lettore riflessioni critiche, ma anche di fornire – per quanto possibile – alcuni suggerimenti a tutti coloro che devono accompagnare il bambino e l’adolescente a comprendere e ad adattarsi a questa nuova realtà.
Cercheremo di raggiungere questi obiettivi e lo faremo, come si può cogliere dall’indice dei capitoli di questo manuale, passando attraverso aspetti sia psicologici che di patologia.
Alimentazione, adolescenza, rischio di disturbi psicologici e psichiatrici, abuso e maltrattamento, gestione delle principali patologie croniche dell’infanzia, vaccinazioni; questi sono alcuni dei topics che troverete in questo manuale.
Un particolare ringraziamento ci sentiamo di indirizzarlo ai tanti Amici che hanno contribuito con straordinario impegno ed in modo egregio alla realizzazione di questo volume.
Lo hanno, lo abbiamo fatto nella convinzione di lavorare, come sempre, con la grande passione di pediatri che stanno dalla parte dei Bambini.
Un manuale per Tutti, che ci auguriamo si legga d’un fiato.
Leggi la versione integrale del primo capitolo:
SARS-CoV-2: possibili ripercussioni sul feto e sulle generazioni future
Leggi
È un tumore benigno della cute che nella maggior parte dei casi non deve destare preoccupazione, ma, se di grandi dimensioni, può creare un problema estetico o – in alcuni casi – funzionale. Inquadriamo meglio la situazione in questo articolo.
L’angioma, o meglio Emangioma infantile (EI), viene diagnosticato dal dermatologo oppure dal pediatra, visto che molto spesso si presenta in età neonatale, comparendo dopo pochi giorni dalla nascita e scomparendo spontaneamente dopo qualche anno.
È il medico che prospetta il probabile decorso e che consiglia un trattamento o i successivi controlli, qualora fossero necessari.
L’angioma si presenta come una macchia rosso vivo, spesso chiamata “voglia di fragola” per il suo colorito vivo e il suo aspetto irregolare e, spesso, un po’ rigonfio rispetto alla superficie della pelle.
Può comparire in regioni diverse del corpo ma spesso si presenta sul viso. Vediamo le specificità.
L’angioma sul viso è una forma di tumore benigno, che spesso interessa i neonati, e che si presenta sul volto. Generalmente rappresenta soprattutto un problema estetico, specialmente se di grosse dimensioni e con componente profonda e se non scompare dopo i tre anni e resta ben evidente anche in età scolare del bambino.
Altre volte l’angioma sul viso può compromettere alcune funzioni specifiche, ad esempio:
Non ci sono cause specifiche che possono essere individuate all’origine dell’emangioma sul viso.
Così come tutte le forme di angioma, si possono individuare delle condizioni che sembrano favorire, statisticamente, la comparsa dell’emangioma infantile. In particolare:
Per altri tipi di angioma o emangioma (in età adulta o senile, profondo o viscerale), si rimanda a una causa per lo più ereditaria.
Non ci sono sintomi che possono preannunciare l’insorgenza di un emangioma sul viso. Generalmente alla nascita o non è presente nessuna lesione oppure una piccola macchiolina bianco rosastra definita come “ precursore” dell’angioma. Successivamente la lesione cresce , diventa cupoliforme a fragola raggiungendo le diemnsioni massime al 4-5 mese di vita , dopo di che inizia la lenta fase di regressione che dura anche anni.
Nel momento in cui viene notata, è bene chiedere consiglio a un dermatologo che con un esame visivo sarà in grado di determinare la natura dell’angioma e prospettare un percorso adeguato per limitare, eventualmente, la crescita della macchia. In alcuni casi possono essere necessari esami più approfonditi per comprendere la profondità delle lesioni.
La diagnosi dell’angioma sul viso avviene spesso con una semplice visita dermatologica e un esame visivo. Già questo tipo di analisi può dare un responso alla natura della “macchia rossa” che è comparsa sul viso o anche sul corpo.
Nel caso di dubbi del dermatologo o del pediatra su aspetti specifici dell’emangioma, potrà essere richiesto qualche altro esame di approfondimento, come una ecografia o altri esami diagnostici per immagini che riescano a individuare la profondità delle lesioni. Si ricorre a risonanza magnetica nel caso di angiomi di grosse dimensioni oppure molto estesi per escludere patologie sottostanti.
La particolarità dell’angioma che compare sul viso è senza dubbio legata molto all’aspetto estetico e alle problematiche che potrebbe comportare nella vita di relazione e/o a livello psicologico. Ecco perché i trattamenti disponibili per schiarire o rimuovere completamente la lesione tumorale sono tanti e molto efficaci.
In alcuni casi il trattamento non è legato solo a un fattore estetico, ma si rende necessario per migliorare la funzionalità di alcuni organi (ad esempio dell’occhio o del naso, o della bocca) che possono essere compromessi da un angioma particolarmente profondo o ampio. In questo caso sarà il medico stesso a consigliare il trattamento adeguato.
Se invece l’angioma è solo un aspetto estetico, è sempre importante concordare con il medico l’opportunità di intervenire: negli angiomi infantili, infatti, spesso si va incontro a una risoluzione spontanea del problema ovvero alla diminuzione del volume dopo qualche anno di vita del bambino e per questo può essere importante avere pazienza e aspettare che si risolva da sé. Gli emangiomi di grandi dimensioni verranno trattati farmacologicamente con Propranololo. Diverso è il caso di angiomi che possono comparire dopo l’infanzia ( ad esempio il calssico angioma spider). In questo secondo caso potrebbe essere utile intervenire con laser, luce pulsata o altri trattamenti schiarenti consigliati dal medico, oppure addirittura con la chirurgia nei casi in cui la lesione sia particolarmente profonda.
LeggiL’angioma del labbro è una malformazione dei vasi capillari del labbro che non regredisce spontaneamente. Ecco tutte le informazioni utili per capire meglio e qualche indicazione di trattamento efficace.
L’angioma del labbro è una malformazione dei vasi capillari del labbro che spesso preoccupa tanto per le conseguenze mediche quanto per quelle estetiche.
Come per gli altri angiomi, si tratta di una dilatazione non normale di alcuni vasi sanguigni che formano una specie di grumo, generalmente di colore rossastro/violaceo ,proprio per il fatto che è composto da tanti piccoli capillari cresciuti in maniera anomala.
L’angioma del labbro può essere molto fastidioso perché potrebbe ostacolare la masticazione, la suzione nei neonati, o anche determinare dei difetti di pronuncia proprio per il fatto che il labbro (superiore o inferiore) è parzialmente occupato da questa escrescenza che può comparire sia internamente al labbro, nella mucosa orale, che esternamente.
Tre tipologie di angioma del labbro sono più frequenti di altre:
Come tutti gli angiomi, la scienza non ha individuato una causa scatenante. L’ipotesi più ricorrente è quella che cerca le cause nella genetica, cioè in una predisposizione della persona.
Altre cause sono sicuramente in primis i traumi oppure essere una conseguenza di infezioni o malattie infettive preesistenti (evenienza più rara).
Se l’angioma del labbro è una piccola lesione superficiale, spesso è totalmente asintomatica, come la maggior parte degli angiomi. Non esistono infatti sintomi specifici per gli angiomi.
Tuttavia quelli del labbro e del cavo orale possono essere particolarmente fastidiosi proprio per la posizione che vanno a occupare.
Ti accorgi di un angioma, infatti, perché potresti avere delle difficoltà di masticazione (evenienza frequente), delle difficoltà nel pronunciare correttamente alcuni fonemi ( evenienza comunque rara) oppure altre difficoltà legate proprio alla malformazione che potrebbe crescere anche fino a dimensioni considerevoli( evenienza molto frequente).
È importante diagnosticare un emangioma o un linfangioma prima che cresca molto e in questo un medico, un dermatologo o anche il tuo dentista potrebbero aiutarti a individuare correttamente il problema e il suo trattamento.
Anche se sono più conseguenze dell’angioma del labbro, che sintomi, è importante citare anche:
In età pediatrica, gli angiomi vengono individuati molto presto dal pediatra o dal neonatologo: una visita generica è sufficiente per individuare queste macchioline della pelle, che compaiono spesso sul viso e sulle labbra. A discrezione del medico che fa la diagnosi, si può procedere a un trattamento oppure no, a seconda della natura dell’angioma e della sua estensione e profondità.
In età adulta è il medico che effettua la diagnosi dell’angioma. Si può trattare di un lago venoso oppure di un linfangioma, o ancora di altre tipologie di angioma che – in ogni caso – vanno tenuti sotto controllo.
La maggior parte degli angiomi del labbro sono evidenti e possono essere riconosciuti facilmente durante un esame fisico. Raramente si ricorre a test diagnostici ulteriori come la risonanza magnetica o l’ecografia. Questi test verificano posizione e estensione dell’angioma e accertano contemporaneamente anche la profondità delle lesioni.
Anche in questo caso il trattamento è fortemente dipendente dalla natura, dalla posizione dalla consistenza dell’angioma del labbro. Per questo è importante una diagnosi chiara e precisa della natura, della profondità e della composizione dell’angioma.
Oggi esistono trattamenti che possono risolvere definitivamente sia il problema estetico che medico raggiungendo una guarigione completa. Nell’angioma del labbro, in particolare, anche la presenza di piccole cicatrici diventa meno probabile, perché la mucosa della bocca è in grado di rigenerarsi più velocemente e meglio di qualsiasi altra zona del corpo.
In particolare gli emangiomi infantili che creano problemi funzionali vengono trattati con il farmaco propranololo, i linfangiomi e le malformazioni venose con iniezione di sostanze sclerotizzanti che chiudono i vasi, mentre il lago venoso, quando fastidioso, viene trattato con laser o chirurgici o vascolari.
Raramente, se non per fallimento di precedenti terapie, si ricorre alla chirurgia.
LeggiUna macchia della pelle, rosso vivo o bluastra che ti preoccupa. In questo articolo ti spieghiamo cos’è l’angioma cutaneo della pelle, quando compare, quali sono i tipi, chi colpisce, quali sono i sintomi e i trattamenti.
Qualche anno fa si sarebbe chiamata “voglia di fragola” e di fatti l’angioma cutaneo o della pelle appare generalmente come una macchia rosso vivo, spesso leggermente rigonfia e irregolare, che per struttura può far pensare al frutto estivo.
È una forma di proliferazione anomala dei micro-vasi sanguigni molto diffusa tra i bambini: circa il 5% dei neonati di età inferiore a 1 anno manifesta un angioma cutaneo.
Ma non è l’unica forma nella quale si presenta. Se sei preoccupata perché hai notato queste macchie sulla pelle del tuo bimbo o perché ce l’hai tu stessa sulla pelle, leggi questo articolo che può chiarirti le idee e, soprattutto, tranquillizzarti.
Angioma è una parola generica, spesso utilizzata per indicare la maggior parte delle macchie rosse o violacee della pelle, macchie sottopelle e tutte le altre irregolarità che non sono il risultato di un trauma (quindi non i lividi).
È il risultato di una proliferazione anomala di vasi sanguigni che, riproducendosi in numero superiore al normale, formano queste macchie rosse, formate letteralmente da un agglomerato di capillari.
Un medico direbbe che un angioma cutaneo è un tumore benigno che quasi mai è pericoloso, ma che in ogni caso va controllato perché potrebbe essere il sintomo di altre problematiche, oppure semplicemente potrebbe risultare “fastidioso” e quindi essere eliminato con un opportuno trattamento.
I due termini sono molto simili anche se indicano due sfumature differenti. Tuttavia si parla spesso indifferentemente di angioma e di emangioma.
L’angioma cutaneo o della pelle è genericamente una macchiolina, simili a un neo rosso, che può comparire sulla pelle sin dai primi mesi di vita di un bambino (generalmente durante il primo mese di vita). Nella maggior parte dei casi l’angioma si manifesta sul viso, dove spesso ha conformazione a ” spider angioma” cioè tipo ragno con punto rosso centrale e capillari laterali), ma a volte anche sul collo, sulla cute della testa, sulle braccia, sulle gambe o sul torace.
Si tratta – come abbiamo detto – di una manifestazione benigna che tende a scomparire da sola nel giro di qualche tempo: nella maggior parte dei casi entro i primi 3 anni di vita regredisce spontaneamente, fino a scomparire.
A volte l’angioma cutaneo può comparire anche negli adulti e in questi casi è opportuno rivolgersi a un dermatologo perché potrebbe essere necessaria un’indagine più approfondita delle cause che hanno fatto comparire questa macchia.
L’emangioma indica invece una macchia più grande e più profonda. La differenza sta infatti proprio nel fatto che l’emangioma è un tipo di tumore benigno più profondo e che può non interessare soltanto il derma (quindi la pelle) ma arrivare anche a organi interni e alle cartilagini e, nei casi più gravi, comprometterne persino la normale funzionalità.
A differenza dell’angioma della pelle, l’emangioma – anche quando scompare naturalmente – tende a lasciare cicatrici o segni sulla pelle.
L’emangioma generalmente compare sul viso, sul collo o sulla cute della testa, ma può interessare anche arti, tronco, piedi e mani o organi interni come il fegato.
Si possono individuare 3 tipologie di emangioma cutaneo:
Non sono state individuate delle cause specifiche che portano allo sviluppo di un angioma cutaneo o di un emangioma.
Alcuni studi hanno citato come possibile causa una carenza di ossigeno (temporanea) subita dal bambino nel periodo della gestazione. Anche l’incompleto sviluppo dei vasi sanguigni o una villocentesi di controllo sono stati suggeriti come potenziali cause degli emangiomi infantili.
Tuttavia non ci sono cause certe. Dalle statistiche mediche, però, è emerso che si trovano più casi di emangiomi infantili:
Al di là della comparsa della macchia, non ci sono sintomi dell’angioma cutaneo; la comparsa di queste macchioline non è seguita da dolore o altre manifestazioni.
All’inizio della sua formazione, l’angioma cutaneo o della pelle si manifesta con una macchia più chiara (macchia anemica) ricoperta da striature rossastre, che sono i piccoli vasi capillari che si dilatano oltre misura. La macchia diventa via, via sempre più rossa – e solitamente ci si accorge dell’emangioma in questa fase – con superfici e bordi irregolari. La macchia aumenta di volume e anche il colore cambia, diventando sempre più intenso. Negli emangiomi cutanei infantili la macchia cresce fino ai 5-6 mesi di età per poi entrare in una fase nella quale resta stabile e poi – generalmente – regredisce da sola, fino a scomparire (intorno ai 3 anni).
Generalmente l’emangioma è uno solo, ma a volte ne compaiono anche diversi sul corpo. Quando le macchie sono tante e molto piccole, è opportuno farlo presente al pediatra o al medico perché è buona regola indagare sul possibile interessamento del fegato o di altri organi.
La diagnosi dell’emangioma cutaneo è semplice e generalmente avviene con un esame visivo: il medico guarda, osserva la lesione, ed è in grado di capire di cosa si tratta.
Per gli emangiomi profondi o più estesi, il medico potrebbe consigliare un esame più approfondito che permetta di studiare le immagini: dunque un’ecografia o una risonanza magnetica. Questi test sono totalmente indolori, permettono di valutare la posizione e l’estensione dell’anomalia, verificando anche la profondità dell’emangioma, e di escludere il coinvolgimento di altri organi.
Nei rari casi nei quali la diagnosi non è ancora chiara dopo questi esami, si può prevedere una biopsia, cioè il prelievo di un campione e l’esame in laboratorio.
Il medico potrebbe, a sua discrezione, ritenere necessari altri esami clinici per verificare altre anomalie associate all’emangioma.
Come abbiamo visto, la maggior parte degli emangiomi infantili o angiomi cutanei e della pelle non necessita di alcun trattamento perché scompare da solo con il passare del tempo e non lascia segni, se non – a volte – piccole cicatrici.
A volte però gli emangiomi impiegano molti anni a scomparire del tutto e potrebbero causare disagi psicologici (vergogna, imbarazzo) specie nei bambini che iniziano ad andare a scuola e negli adulti e soprattutto se sono molto visibili.
Altre volte gli emangiomi si manifestano in zone critiche e funzionali del corpo.
Quand’è così, ci sono alcuni trattamenti a disposizione che dipendono dalla natura, dall’estensione e dalla profondità dell’emangioma e che vanno quindi consigliati esclusivamente dal dermatologo o dal medico dopo aver effettuato gli opportuni esami.
I trattamenti, però, vanno sempre accuratamente e attentamente consigliati dal medico dopo esami clinici che valutino lo stato di salute generale della persona che deve affrontare la terapia.
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Segue la traduzione dei testi contenuti nel video informativo
LeggiPer capire e trattare … l’emangioma infantile
dalla diagnosi alla curaCapitoli
Descrizione di un Emangioma Infantile
Evoluzione della malattia
Fattori che ne influenzano l’insorgenza
Rischi legati agli Emangiomi Infantili
Cure mediche
1. Descrizione di un Emangioma Infantile
Circa il 5% dei neonati, di età inferiore a 1 anno, manifesta un emangioma infantile
Emangioma Infantile proliferazione esagerata di micro vasi sanguigni
Tipi di emangiomi infantili
- Emangioma superficiale [chiamato “a fragola”] a causa di lesioni rosso vivo con superficie irregolare presentato come placca o noduli più arrotondati
- Emangioma profondo [chiamato “sottocutaneo”]. si trova più in profondità nella pelle. È identificabile da elevazioni bluastre o color pelle, la sua superficie è liscia
- Emangioma misto. Come suggerisce il nome, ha entrambe le caratteristiche di emangiomi superficiali e profondi. Solitamente appare come una placca rossa sovrastante un nodulo bluastro
Posizioni potenziali: Volto, Cranio, Collo, Torace, Braccia, Mano, Piede, Gamba, Posteriore, Fegato
Numero di emangioma per bambino: a volte numerosi
2. Evoluzione della malattia
Fase di proliferazione: rapida crescita in pochi mesi
Gli Emangioma Infantili di solito compaiono all’età di 1 mese.
La più rapida crescita tra 1 e 2 mesi di età.
La maggior parte della crescita è completata da 5 mesi di età.Periodo in cui iniziare il trattamento: da 1 a 6 mesi
Fase di stabilizzazione: da 12 a 18 mesi
Fase di regressione spontanea Lenta e graduale da diversi mesi a diversi anni
3. Fattori che ne influenzano l’insorgenza
Fattori predisponenti per l’insorgenza di emangioma infantile
- 2 femmine ogni maschio
- Prematurità
- Basso peso alla nascita
- Gravidanza multipla
4. Rischi legati agli Emangiomi Infantili
Raramente: rischio vitale (ad esempio: ostruzione delle vie aeree)
Ulcerazione
Rischio funzionale (ad esempio: apertura limitata della palpebra, fastidiosi danni alla cartilagine, labbra …)
Frequentemente: rischio di cicatrice permanente5. Cure mediche
Quando trattare?
Quando è necessario un trattamento, le cure mediche dovrebbero essere iniziate presto, idealmente durante i primi mesi di vita